Nel mese scorso è uscita una nuova dichiarazione da parte del Dicastero Vaticano per la Dottrina delle Fede. Viene detto che ogni persona ha una “dignità infinita”, inalienabilmente fondata nel suo stesso essere, è donata a ciascuna persona umana, al di là di ogni circostanza e in qualunque stato o situazione si trovi.
Questa espressione è stata pronunciata molti anni fa da San Giovanni Paolo II in un discorso rivolto a persone con varie gravi disabilità. Questo principio, che è pienamente riconoscibile anche dalla sola ragione, si pone a fondamento del primato della persona umana e della tutela dei suoi diritti. La Chiesa, alla luce della Rivelazione, ribadisce e conferma in modo assoluto questa dignità ontologica della persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio e redenta in Cristo Gesù.
Da questo riconoscimento sono tenuti nel dovuto conto i valori come la libertà, il diritto di professare la religione, l’integrità fisica e psichica, il diritto ai beni essenziali, soprattutto alla vita. È calpestata, a livello sociale e politico, quando l’uomo non può esercitare il suo diritto di partecipazione, o viene sottoposta ad ingiuste e illegittime coercizioni o a torture fisiche o psichiche, o addirittura alla morte come nel caso dell’aborto o dell’eutanasia. Se la Chiesa si rende presente nella difesa o nella promozione della dignità dell’uomo, lo fa in conformità con la sua missione, che, pur essendo di carattere religioso e non sociale o politico, non può fare a meno di considerare l’uomo nel suo essere integrale. Già papa Benedetto XVI aveva affermato che la dignità della persona è «un
principio fondamentale che la fede in Gesù Cristo Risorto ha da sempre difeso, soprattutto quando viene disatteso nei confronti dei soggetti più semplici e indifesi ». In altra occasione, parlando a degli economisti, ha detto che «l’economia e la finanza non esistono per se stesse, esse non sono altro che uno strumento, un mezzo. Il loro fine è unicamente la persona umana e la sua 
piena realizzazione nella dignità». È questo l’unico capitale che è opportuno salvare. Non purtroppo gli interessi che, come vediamo con angoscia in questi giorni, mietono morte con il pretesto delle guerre e delle prevaricazioni sui deboli e sui poveri. Maria Santissima, particolarmente venerata in questo mese, perché “madre di Dio - scriveva san Tommaso - ha una dignità in certo modo infinita, derivante dal bene infinito, che è Dio”. Maria Santissima ci indichi e ci doni nel suo Figlio la dignità infinita dei Figli di Dio amati e preservati dal male per cantare la sua grandezza che si riflette nelle sue creature.

Don Giancarlo

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