Le drammatiche circostanze che la Chiesa e il mondo stanno ancora attraversando, ci sfidano ad offrire una lettura della pandemia e del post pandemia che aiuti tutti e ciascuno a cogliere in questa tragedia anche l’opportunità di ripensare i nostri stili di vita, le nostre relazioni, l’organizzazione delle nostre società e soprattutto il senso della nostra esistenza con la presenza e la testimonianza della Chiesa e della sua missione evangelizzatrice. “E la Chiesa italiana – ha affermato recentemente Papa Francesco all’Azione Cattolica italiana - riprenderà, nei prossimi mesi, il Convegno di Firenze del 2015, per toglierlo dalla tentazione di archiviarlo, e lo farà alla luce del cammino sinodale, che non sappiamo come finirà e non sappiamo le cose che verranno fuori. Il cammino sinodale, che incomincerà da ogni comunità cristiana, dal basso, dal basso, dal basso fino all’alto. E la luce, dall’alto al basso, sarà il Convegno di Firenze”. Oggi vediamo che il dialogo è spesso tra sordi, o meglio tra chi non vuole ascoltare l’altro per pregiudizi e convinzioni personali ideologiche. Noi vogliamo essere una Chiesa del dialogo, una Chiesa sinodale, che cammina insieme con tutti alla ricerca costante della verità. Una chiesa che si pone soprattutto in ascolto dello Spirito e di quella voce di Dio che ci raggiunge attraverso il grido dei poveri e della terra. Non sarà tanto un piano da programmare e da realizzare, ma anzitutto uno stile da incarnare. Quando parliamo di sinodalità, di cammino sinodale, di esperienza sinodale, non ci riferiamo ad un parlamento. La sinodalità non è la sola discussione dei problemi, di diverse cose che ci sono nella società... È oltre. Non è cercare una maggioranza, un accordo sopra soluzioni pratiche che dobbiamo fare. Ci dice sempre Papa Francesco: “Quello che fa che la discussione, il “parlamento”, la ricerca delle cose diventino sinodalità è la presenza dello Spirito: la preghiera, il silenzio, il discernimento di tutto quello che noi condividiamo. Non può esistere sinodalità senza lo Spirito, e non esiste lo Spirito senza la preghiera”. Questi mesi estivi non siano solo evasione e oblio dai problemi seri di questa umanità bisognosa di Dio e del suo amore, ma tempo necessario di crescita responsabile e di riflessione consapevole per tutti. Buona estate e buon cammino sinodale.
Don Giancarlo

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