Santa Maria, donna missionaria, concedi alla tua Chiesa la gioia di riscoprire le radici della sua originale vocazione. Aiutala a misurarsi con Cristo e con nessun altro: come te, che, apparendo agli albori dell’ incarnazione, accanto a lui, il grande missionario di Dio, lo scegliesti .
Mandata da Dio per la salvezza del mondo, la Chiesa è fatta per camminare, non per sistemarsi.
Nomade come te, mettile nel cuore una grande passione per l’uomo. Vergine gestante come te, additale la geografia della sofferenza. Madre itinerante come te, riempila di tenerezza verso tutti i bisognosi. E fa’ che di nient’altro sia preoccupata che di presentare Gesù Cristo, come facesti tu con i pastori, con Simeone, con i magi d’Oriente, e con mille altri anonimi personaggi che attendevano la redenzione.
Santa Maria, donna missionaria, tonifica la nostra vita cristiana con quell’ ardore che spinse te, portatrice di luce, sulle strade della Palestina.
Anfora dello Spirito, riversa il suo crisma su di noi, perché ci metta nel cuore la nostalgia degli «estremi confini della terra». E anche se la vita ci lega ai luoghi dove siamo nati, fa’ che ci sentiamo egualmente sul collo il fiato delle moltitudini che ancora non conoscono Gesù. Spalancaci gli occhi perché sappiamo scorgere le afflizioni del mondo. Non impedire che il clamore dei poveri ci tolga la quiete. Tu, che nella casa di Elisabetta pronunciasti il più bel canto della teologia della liberazione, ispiraci l’audacia dei profeti. Fa’ che sulle nostre labbra le parole di speranza non suonino menzognere. Aiutaci a pagare con letizia il prezzo della nostra fedeltà al Signore. E liberaci dalla rassegnazione e dalla paura di annunciare Cristo al mondo intero.
(elaborazione di una preghiera di Mons. Tonino Bello)

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