Gesù nato per amore ci dia il fastidio di una vita egoista, senza spinte verticali e ci conceda di inventarci un’esistenza carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia ci tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avremo offerto ospitalità. Maria, che trova solo fra gli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, ci costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la nostra coscienza accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa. Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse, è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi i nostri cenoni, provochi corti circuiti allo spreco delle nostre luminarie, fino a quando non ci lasceremo mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro. Gli angeli che annunciano la pace portino guerra alla nostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere il silenzio sulle ingiustizie, di chi fabbrica armi, opprime i poveri e condanna i popoli allo sterminio della fame. I poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, ci facciano capire che, se anche noi vogliamo vedere “una gran luce”, dobbiamo partire dagli ultimi. I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge ”, e scrutano l’aurora, ci diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. E ci ispirino il desiderio profondo di vivere poveri equindi liberi che è poi l’unico modo per morire ricchi. Buon Anno! Sul nostro vecchio mondo che muore,nasca la speranza.

Don Giancarlo

(liberamente elaborato da “un testo di Tonino Bello)

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