Il 20 agosto scorso papa Francesco, nella 'Lettera al Popolo di Dio', ha scritto: «Abbiamo trascurato i nostri bambini»: Uscite dalla bocca del Papa mostrano il suo cuore di padre.. E giungono in un tempo in cui, nella civiltà occidentale, si è consumata la morte del padre: dalla 'morte di Dio' alla fine della figura paterna. Una mancanza che ha lasciato un mondo unicamente di figli/fratelli senza il legame e l’autorevolezza di un padre a legittimare il diritto-dovere di ognuno di condividere la casa, la mensa, la fraternità; a indicare la giustizia, la solidarietà e la pace. Orfani di padre, i figli del Novecento si fecero la guerra tra di loro per cinquant’anni. Privati e incapaci di paternità, quei fratelli di ieri non reggono alla prova dei figli di oggi: alcuni giungono persino a ucciderli (insieme alle loro madri) prima di suicidarsi; molti altri rinunciano a essere per loro la direzione, la via dell’anima, e non soltanto corpo e denaro. Figli di un padre scomparso sono anche quei sacerdoti pedofili, nutriti solo di clericalismo: «quell’atteggiamento che non solo annulla la personalità dei cristiani, ma tende anche a sminuire e a sottovalutare la grazia battesimale dello Spirito Santo». Questa analisi di papa Francesco rivela il vero nemico della paternità nella Chiesa. Oggi ritroviamo un Papa padre che porta una supplica forte e accorata: quella di assumere tutti insieme la responsabilità della salus della famiglia-Chiesa: «È sempre bene ricordare che il Signore nella storia della salvezza ha salvato un popolo. Non esiste piena identità senza appartenenza a un popolo. Perciò nessuno si salva da solo come individuo isolato, ma Dio ci attrae tenendo conto della complessa trama di relazioni interpersonali che si stabiliscono nella Comunità umana». Un linguaggio autentico che rimette vita nella Chiesa, la quale ritrova il suo sapore di casa, di famiglia, di corresponsabilità, di reciprocità, di carità degli uni verso gli altri, di fedeltà dei padri verso i figli, di legami indissolubili e liberi, doverosi e gratuiti allo stesso tempo. Di vera paternità. Una Chiesa che mostra all’Occidente il ritorno del padre. Non più 'padrone', non più giudice di condanna e di morte, ma Servo e Salvatore, come Gesù. Un padre che non si dimette quando pensa o capisce di aver sbagliato, ma chiede perdono. E per questa famiglia, che è la Chiesa, il Papa invita a pregare, digiunare e fare penitenza.. Se la Chiesa è questa, la Chiesa è viva. E può rigenerarsi in ogni suo membro, in ogni sua parte.
Vostro, don Giancarlo

Leggi anche