Sarà questo il tema scelto da Papa Francesco per il prossimo Giubileo del 2025. Cos’è il Giubileo? Un’occasione per gustare la misericordia di Dio, stavolta arricchita da un sussulto di speranza in un mondo che sembra sempre più ripiegato nello scoraggiamento e nella paura.
Pellegrini vuol dire che la speranza si costruisce camminando verso un luogo significativo che possa ravvivare la fede. Il tema della speranza ci dice che possiamo farlo con un sentimento profondo di gioia e di orizzonti che vanno oltre le nostre prospettive materiali. Quando penso alla speranza mi viene sempre in mente un brano dell’ autore francese C. Péguy:

“La speranza è un bene fragile e raro e il suo fuoco è sovente tenue anche nel cuore dei credenti. La piccola speranza avanza tra le due sorelle grandi (la fede e la carità) e non si nota neanche. Quasi invisibile, la piccola sorella sembra condotta per mano dalle due più grandi, ma col suo cuore di bimba vede ciò che le altre non vedono. E trascina con la sua gioia fresca e innocente la fede e l’amore nel mattino di Pasqua. È lei quella piccina che trascina tutto.” (da “Il portico del mistero della seconda virtù” di C. Péguy)

Dice S. Agostino: “non per distanze di luoghi a te si ritorna, o Padre dolce; non con cavalli, carrozze, navi o con ali visibili, nemmeno a piedi si compie il viaggio… tu cavi fuori dallo spaventoso abisso l’anima che ti cerca, assetata della tua dolce misericordia!” (conf. I,18). Ecco perché la novità di questo Giubileo è che si può fare un pellegrinaggio autentico anche senza l’appoggio delle agenzie di viaggio e a costo zero. Dal 2000 in poi le disposizioni per l’acquisto dell’indulgenza giubilare sono cambiate: i fedeli potranno ottenere l’indulgenza giubilare in ogni luogo, se si recheranno a rendere visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, handicappati ecc.) quasi compiendo un pellegrinaggio verso il Cristo presente in loro (cfr Mt 25,34-36).
Diceva il Vescovo Piovanelli in una sua bella lettera giubilare: “Una parola semplice che canta la grande verità dell’Incarnazione: Dio, facendosi uomo, ci ha visitati! Vuoi nel Giubileo contraccambiare la speranza che proviene dalla fede? Restituisci la visita. Egli, secondo la sua stessa parola, è presente in ogni creatura umana che versa in bisogno. Vai dunque a trovare un infermo, un carcerato, un anziano in solitudine, una persona in afflizione, un handicappato… ti abbraccerà l’indulgenza del Padre.

Fa il pellegrinaggio della speranza chi fa un pellegrinaggio dentro se stesso, interiore e spirituale seguendo queste strade:
  • vai abitualmente a far visita a qualche malato? Questa volta fai la visita con profonda intenzionalità di fede, ascoltando nel cuore la voce di Gesù che dice: “l’hai fatto a me”
  • tu sai che quel tuo fratello o quella sorella sono malati e non sei mai stato a trovarli? Non indugiare a visitarli manifestando loro la tua amicizia e la tua disponibilità
  • invita a pranzo un anziano vicino di casa e sempre solo: ospiterai nella tua casa Gesù
  • c’è con qualche persona difficoltà di rapporto o addirittura risentimento o semplice indifferenza? Vai subito a trovarlo con spirito di riconciliazione, il gesto vale più di mille parole
  • non far crescere la tua ricchezza, ma provvedi alla povertà degli altri magari restituendo con opere di carità ciò che ingiustamente possiedi
  • trova ogni giorno tre minuti per leggere e riflettere sul vangelo
  • apri la porta di casa attraversa il pianerottolo e suona alla porta accanto per tentare di diventare prossimo a chi vi abita
  • tu non sai chi andare a trovare: perché non domandi al tuo sacerdote, a qualcuno che in parrocchia si interessa di questo, perché non ti affacci alla sede della Caritas o della Misericordia o di qualche associazione di volontariato
Allora questo pellegrinaggio è a costo zero o meglio, costa un prezzo salato ma non in denaro: essendo un pellegrinaggio vero, quello che conta è che tu cambi, ecco il suo costo reale. Deciditi di sperare per essere portatore, anzi pellegrino, di speranza e senza trovare più scuse e rinvii. Un Giubileo inserito nel cammino sinodale della Chiesa è l’occasione che Dio ti affida, afferrala! A un tale fu regalato un biglietto, ma lui, incredulo, non lo conservò e lo smarrì. Era quello vincente, mai presentato, mai riscosso… e se il tuo biglietto vincente fosse il Giubileo? Fosse diventare pellegrino di speranza? Intanto, abbiamo davanti due anni di cammino di preparazione!
Don Giancarlo, parroco

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